Le differenze con la pesca in mare
La pesca d’acqua dolce è molto diffusa e riguarda tutte quelle acque nelle quali non si presente più dello 0,05% di salinità. Un pescatore di acqua dolce si distingue dal pescatore in mare per l’attrezzatura e per il fatto che quasi sempre utilizza la canna da pesca per la pratica sportiva. Il pianeta Terra è ricco di acque dolci, ma non potrà sorprendere il fatto che quasi il 90% di esse si trovi congelata sull’Antartide, nella calotta polare. L’acqua dolce dove si pratica la pesca spinning, per mezzo di esche artificiali rotanti (da qui il nome), si pratica prevalentemente in corsi d’acqua stagionali, permanenti, come torrenti e fiumi, in laghi e ovunque vi sia una sorgente d’acqua. L’acqua delle sorgenti sgorga dal sottosuolo, raccolta in una falda acquifera che si rigenera con le piogge. La differenza principale tra pesca d’acqua dolce e pesca in mare nella biologia marina che vi abita: i pesci d’acqua dolce sono diversi da quelli di acqua salata, ma ci sono alcune notevoli eccezioni. Ad esempio il salmone nasce nei fiumi, ma vive negli oceani e torna a riprodursi e morire là dove è nato. Il vantaggio principale, dal punto di vista sportivo, è che la pesca d’acqua dolce può essere praticata ovunque nel mondo, mentre la pesca marina – oltre a essere più complicata e spesso essere una pesca subacquea – si può svolgere solo nelle zone costiere. Inoltre: la pesca marina è una pesca di massa, che ha dato la stura allo sviluppo della marina mercantile (il peschereccio è l’imbarcazione tipo) mentre la pesca sui fiumi è più una pratica solitaria, individuale, per questo molto apprezzata e diffusa. Basta una barca e si può pescare tranquillamente in mezzo a un fiume o un lago.
La barca consente di andare al centro, in acque profonde, ma anche pescare dalla riva ha i suoi vantaggi (la sicurezza innanzitutto).
Differenze tra pesca spinning in acqua dolce e pesca in mare
In verità però la principale differenza è nella tipologia di pescato e quindi nelle attrezzature per la pesca spinning, questa riguarda principalmente i grossi pesci predatori del loro ecosistema, questo porta ovviamente più difficoltà e divertimento. Un classico pesce predatore, considerato molto invasivo, ad esempio è il pesce gatto. Data la sua abbondanza e la sua capacità di riprodursi, dovuta alla sua estrema forza è entrato nella cucina americana dell’area intorno ai bacini fluviali del Mississippi e del Missouri. Disgraziatamente è stato importato anche in Italia e grazie alla sua alta resistenza ha di fatto danneggiato le specie autoctone. Grossi esemplari ogni tanto appaiono sui titoli di giornali. Per certo la pesca è divertente
Canne, mulinelli ed esche artificiali
L’armamentario tipico del pescatore di acqua dolce e soprattutto del pescatore spinning è quello costituito da canne da pesca spinning estremamente resistente e speciali esche rotanti, che attirano l’interesse del pesce. Il mulinello è forse l’oggetto fondamentale visto che si utilizza più spesso ed è soggetto a usura. Il principale tipo di pesce oggetto di questa pratica sportiva è persico trota, il luccio e il pesce persico, oltre al già citato pesce gatto maculato. La bellezza di questa tipologia di pesca risiede nel fatto che è molto avventurosa: il pescatore deve conoscere le zone, osservare il clima, saggiare il fondo e ovviamente inseguire la preda, cercando di farla abboccare. L’attrezzatura in molti casi fa la differenza. In Italia è presente uno spinning club e ci sono migliaia di appassionati che ogni anno organizzano eventi, vanno a fiere del settore e acquistano attrezzatura sia nei negozi specializzati, sia online.
Alcuni pesci d’acqua dolce e acqua salata
Il Pesce Mandarino, è un pesce d’acqua salata, che presenta delle colorazioni fantastiche, nuota nelle acque dell’Oceano Pacifico orientale tra le stupende barriere coralline, l’immagine sotto da un’immediata dimostrazione della sua bellezza.
Lo Trichogaster lalius comunemente chiamato, Gourami nano, è un piccolo e resistente pesce d’acqua dolce di origine asiatica, ha l’abitudine di nuotare in acque basse quali risaie e paludi durante i periodi delle piogge, per poi spostarsi in canali più profondi durante i periodi di siccità.
La Lampreda di mare è un altro essere con caratteristiche simili, perché riesce tranquillamente a nuotare in ambienti salmastri e dolci, infatti ha l’ambigua abitudine di spostarsi dall’ambiente marino, risalendo le potenti correnti dei fiumi durante il periodo dell’accoppiamento.